Infarto femminile

Infarto femminile

In Svizzera in un anno si verificano 30.000 eventi coronarici acuti.

Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di decesso sia per gli uomini che per le donne.

Nonostante questo, la tendenza a considerare l’infarto come una minaccia tipicamente maschile rimane ampiamente diffusa e radicata nella maggioranza della popolazione.

Questa credenza non solo è priva di fondamento, ma rischia di avere degli effetti negativi sulla gestione dei casi d’emergenza che riguardano il mondo femminile.

Infarto nelle donne

Spesso infatti i sintomi nella donna sono meno evidenti e riconoscibili; non compare sempre il tipico dolore acuto al petto che irradia sul collo e il braccio sinistro e non è scontato nemmeno il senso di oppressione toracica.

Quindi nel caso di sintomi meno evidenti come improvvisa stanchezza, difficoltà respiratorie, o blocco della digestione molte donne e le persone che gli sono vicine tendono a sminuire, attribuendo la causa ad altri fattori e ignorando il fatto che un problema cardiaco possa manifestarsi anche in maniera subdola.

Infarto femminile

Ma non è tutto: la popolazione femminile in genere ha un livello di sopportazione del dolore più elevato rispetto ai maschi.

Con questo non vorrei apparire superficiale o sessista; come esperto di attività fisica adattata sono il primo a sostenere la soggettività di ognuno di noi nella percezione dei segnali inviati dal proprio corpo. Tuttavia ci sono diversi elementi che fanno pensare che la donna, anche in presenza di segnali premonitori di un evento acuto, avverta minor sofferenza rispetto all’uomo.

L’uomo peraltro superati i cinquant’anni è generalmente predisposto allo stato di allerta: anche un semplice dolore intercostale, o uno sforzo fuori dall’ordinario, sono sufficienti a far pensare a questo rischio. E per fortuna direi, perché più falsi allarmi si riscontrano, minori probabilità ci sono che casi reali non vengano trattati in tempo. C’è da auspicarsi che questo avvenga anche per donne.

Quelle colpite da infarto cardiaco hanno mediamente 10 anni in più rispetto ai soggetti maschi e le aspettative di vita statisticamente diminuiscono. Questo è un’altro dei motivi per i quali la mortalità in seguito ad un evento acuto è più elevata. Sulla base delle linee guida della Fondazione Svizzera di Cardiologia è consigliabile considerare la possibilità di un infarto anche in caso dei sintomi seguenti:

  • Affanno, difficoltà respiratorie.
  • Debolezza di origine non chiara, nausea, vomito.
  • Senso di pressione a torace, schiena o addome.

Nel dubbio è meglio rivolgersi al medico perché non è detto che si manifestino altri sintomi “classici”:

  • Forte oppressione e dolori costrittivi o brucianti al torace (di durata superiore a 15 minuti), spesso associati a mancanza di respiro e angoscia di morte.
  • A volte irradiazione del dolore a tutto il torace, a entrambe le spalle, alle braccia, al collo, alla mandibola o alla parte superiore dell’addome.
  • Possibili sintomi associati sono pallore, nausea, debolezza, sudorazione, affanno, polso irregolare.

La Menopausa

Con la menopausa la diminuzione dei livelli di estrogeni accompagnata dal fattore età, influisce negativamente sul metabolismo.

Spesso si riscontra un aumento dei livelli di colesterolo e dei trigliceridi, del peso corporeo, della pressione arteriosa e della glicemia, con conseguente rischio di sviluppare il diabete.

Per questo motivo è molto importante chiedere al proprio medico un aggiornamento del proprio profilo di rischio cardiovascolare.

Prevenzione prima e dopo

I pilastri della prevenzione e del rallentamento di questi processi fisiologici legati all’invecchiamento sono naturalmente l’attività fisica e una sana alimentazione, oltre possibilmente ad una vita serena e lontana dallo stress.

È bene ricordare che anche in presenza di patologie diagnosticate, di eventi pregressi, ma sopratutto di più fattori di rischio concomitanti (come nel caso della sindrome metabolica, di cui ti parlerò in un prossimo articolo) è indicato praticare esercizio fisico.

Infarto femminile prevenzione

Ovviamente si tratterà di un’attività fisica graduale, calibrata e adattata al caso specifico da un personal trainer con competenze specifiche, monitorata e condivisa con il medico.

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Charlie Bernasconi
Istruttore Federale SFGV
Esperto di Clinical Exercise
Tel +41.79.7237006

 

FONTI:

Fondazione Svizzera di Cardiologia.

2 Commenti

  1. Fiorella 14 Luglio 2022 / 22:50

    Grazie Charlie e a tutto il vostro team. Leggo sempre con piacere i vostri articoli che trovo molto interessanti e utili.

    • Roberto 15 Luglio 2022 / 7:53

      Grazie Fiorella! Cerchiamo di fare il possibile per aiutarvi!

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